Da Ziano di Fiemme (m. 950), accanto alla chiesa, si prosegue, attraversato il ponte sul torrente Avisio, a sinistra verso la località Bosin; poi sulla destra, troviamo il cartello che indica "val di Sadole, rifugio Cauriol"; la strada sale per un centinaio di metri a fianco del torrente Avisio, risalendo; poi, oltre le ultime case, si addentra per un aspro vallone con pendenza abbastanza forte. Qui la strada è stata recentemente allargata; tuttavia il tracciato superiore è rimasto quello originario con stretti tornanti e fondo sterrato. Dopo circa 6 km. si giunge alla malga Sadole, di fronte alla quale sorge il rifugio Cauriol, piccolo ma accogliente e che merita una sosta se non altro per l'interessante esposizione, in un mini-museo, di numerosi reperti e cimeli della guerra 1915-18 che fu, in questa parte dei Lagorai, particolarmente lunga.
E' qui che si lascia l'auto e ci si avvia, verso sud, lungo la mulattiera segnata con il numero 320 che sale verso la testata della valle. Dopo un primo tratto di salita, il sentiero costeggia, quasi pianeggiante, il corso del rio Sadole. L'ambiente è bello e ricco di vegetazione, sovrastato dalle masse scure sulla sinistra della Busa Alta e del Cardinal. Dopo aver superato un ponte sul rio, al termine di una spianata erbosa con un piccolo capanno, sulla sinistra un cartello fissato ad un larice indica l'inizio del sentiero di salita al Cardinal. Sulla destra un costone roccioso coperto da fitti ontaneti.
Giunti alla testata della valle, accanto alle sorgenti del rio, si piega sulla destra e la mulattiera prende a salire a zig-zag facendo rapidamente quota. Poi costeggiando la montagna, il sentiero sale costante e comincia ad incontrare grossi massi, resti di trincee, ruderi di baraccamenti. Il panorama si allarga via via che ci si avvicina alla forcella Sadole (m. 2066) che si raggiunge in un'ora dal rifugio. Alle spalle, verso nord, ampia vista sul Latemar e il Catinaccio; davanti, verso sud-sud-est, quella su cima d'Asta e i monti del Feltrino. Sulla sella un vecchio crocifisso in legno, molte indicazioni sbiadite: a destra, verso ovest, il sentiero 321 per forcella Litegosa; di fronte, verso sud, il sentiero 320 scende su val Cia; a sinistra, verso est, indicata da radi segni bianchi, la "via italiana" che sale al Cauriol.
Superata la forcella, si scende appena un pò e su traccia prima pianeggiante e poi in lieve salita si aggira il costone sud-occidentale del Piccolo Cauriol, in vista della grigia piramide di cima d'Asta. Dopo una ventina di minuti, una grossa freccia bianca tracciata sulla roccia ci indica la via da seguire. La salita si fa allora ripida, verso nord, su un tracciato faticoso. Si arriva quindi ad una conca prativa; si riprende fiato e poi si torna a salire fortemente verso la forcella che appare in alto, davanti a noi. E dopo un'ora circa dalla forcella Sadole si raggiungono i 2350 metri della selletta tra i due Cauriol. Un palo metallico arrugginito dal tempo sostiene quattro frecce che indicano: a sud la "via italiana" (quella da noi appena percorsa), a nord la "via austriaca", a ovest il Piccolo Cauriol (m. 2396), a est il Cauriol.
E' verso est, prima su un sentiero militare, poi seguendo le varie tracce e sfruttando lastroni alternati a tratti con terriccio mobile, che si prende a salire verso la cima. Dopo un tratto un pò più ripido si raggiunge in circa mezz'ora la vetta del Cauriol (m. 2494) che fu conquistata il 27 agosto 1916 dagli alpini del battaglione Feltre dopo asprissimi combattimenti. Sulla cima e sul costolone meridionale appena risalito si osservano ancora i resti di trincee e camminamenti che costituivano la linea italiana d'occupazione. Una lapide, murata su una grossa pietra, proprio sotto la cima, ricorda l'avvenimento; altre ricordano atti di eroismo. La solita croce di ferro e, tra le pietre che la sostengono, il libro di vetta. Bello il panorama: a sud la cima d'Asta, a est lontane le Pale di San Martino, a nord-est il Cardinal vicinissimo e i Lagorai verso il Cece, a nord il Latemar e lontani i contrafforti della Marmolada.
Per il ritorno, dopo essere ridiscesi con attenzione e prudenza alla sella tra i due Cauriol, si scende abbastanza rapidamente verso nord per la "via austriaca". Il tracciato si snoda a zig-zag in un vallone sassoso ed è indicato da segnavia colorati in bianco e rosso; segue l'andamento dell'antica mulattiera di guerra che in alcuni tratti è ancora ben conservata. Poi la pendenza diminuisce un pò e si attraversa il vallone verso le rocce settentrionali del Cauriol; poi si piega nuovamente verso nord e si scende ancora su terreno chiazzato di verde. Sulla destra, una traccia porta verso la forcella Cardinal. La nostra discesa prosegue adesso di nuovo verso ovest, sempre su resti di mulattiera, costeggiando il versante nord del Piccolo Cauriol. Si supera un bivio sulla destra che porta direttamente alle sorgenti del rio Sadole ma il tracciato attraverso una fitta mughera può creare, non conoscendo bene la zona, qualche problema.
Proseguire quindi per la grossa mulattiera fino a raggiungere il sentiero 320, poco sotto la forcella Sadole e da qui - sul percorso fatto all'andata - scendere alla malga e al rifugio.
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