Lasciata l'auto nel parcheggio del passo S. Pellegrino dirigersi verso l'omonima malga per imboccare il sentiero numero 628 che porta in località “Col de le palue”. Qui si percorre i resti di una mulattiera costruita dall'esercito italiano durante il primo conflitto mondiale. Sul Col del le palue è possibile visitare gli avanposti italiani mantenuti dall'associazione “Sul fronte dei ricordi”. Ora si taglia sotto la tetra cime del Gereburt per puntare sulla grande forcella “Forcela Grana”. Nei pressi del piccolo riparo , a destra continuare il sentiero numero 628 che porta, dopo una ripida salita, sullo spallone del Cimon di Bocche. Qui si curva a destra e si prosegue in direzione della cima (segnata da un piccolo crocefisso). Si trovano molti resti delle trincee occupate durante il primo conflitto mondiale dalle truppe austro-ungariche. La discesa si fa dallo spallone ovest che scende ripido sulla “Forcella piccola”. Di qui si continua lungo il sentiero numero 633 che tocca i due laghi di Lusia. Arrivati al bivacco Redolf (o appena prima) spostarsi a destra per risalire la forcella Caserin (sentiero numero 634) che scende nella valle di San Pellegrino. Percorrere tutto il sentiero fino ad arrivare alla strada forestale che è necessario percorrere per arrivare alla strada carrozzabile in località “Americana”.
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