Il sasso Vernale è una cima piramidale (3054 m) teatro di guerra nel 15-18. E' una salita da non sottovalutare per il tipo di terreno friabile e l´esposizione di alcuni tratti lungo i camminamenti di guerra. Solo per escursionisti avvezzi al vuoto e con passo sicuro.
Lasciata l'auto al parcheggio che si trova oltre la malga Boer si imbocca la larga rotabile (inizialmente asfaltata) che prende a risalire con moderata pendenza gli splendidi prati, con fantastica vista sulla testata della Val Cigolè: Cima dell'Uomo, Punta Cigolè, Sasso di Valfredda. In breve si raggiungono le isolate baite di Colcodè, e, dopo aver incontrato l'altra carrareccia proveniente direttamente dal Passo di San Pellegrino, si raggiunge il Rifugio Fuciade (1974 m, h 0,20). Si attraversa il torrentello e si incontra un bivio (segnavia n° 607). Dopo un lungo traverso in costa, si raggiunge un bel ripiano erboso dove scorre il Rio Cigolè, posto alla confluenza nella Val Cirelle (in alto a sinistra) del lungo ed ampio canalone cui fa capo la selvaggia Forcella del Bachèt (2836 m, a destra). Oltre il rio la traccia riprende con ampi e ripidi tornanti per risalire il costone erboso di fronte, con belle vedute sulle lontane Pale di San Martino. Al culmine del costone si raggiunge un pianoro (Pulpito) dove è stato eretto un monumento a tutti i caduti della Grande Guerra. aOra si risale l'arido ed aspro vallone, si trascura la prosecuzione diretta della Val di Tasca (cartelli per Cima dell'Uomo) e si devia decisamente verso destra, per risalire con ampi e ben tracciati tornanti l'ultimo ghiaione che fa capo al largo Passo delle Cirelle (2683 m, h 2,10 da Fuciade). Oltre una piccola conca detritica sovente innevata si apre la vista sull'alta Val Contrìn, con l'elegante piramide del Sasso Vernàle (3054 m) che precede la più bassa cresta delle Cime di Ombretta e la spettacolare parete Sud della Marmolada. Si trascura il sentiero principale, che scende verso il Rifugio Contrìn, per imboccare l'evidente traccia (segni rossi ed indicazione per il Rifugio Fàlier su un masso) che prende a tagliare, con alcuni faticosi saliscendi, le pendici nord-occidentali della Punta Cigolè (2815 m) e della Cima d'Ombrettòla (2931 m). Facendo attenzione ad alcune roccette ed alle lingue di neve, presenti fino a stagione inoltrata, si prosegue in un ambiente lunare, costituito solo di rocce e detriti. Risalito un ultimo valloncello, si raggiunge la sommità di un costoncino che sovrasta di pochi metri il solitario Passo d'Ombrettòla (2864 m, h 1,00 dal Passo delle Cirelle), dal quale appare alla vista il selvaggio Vallon d'Ombrettòla. Da qui ha inizio la vera salita del Sasso Vernàle, che costituisce la più logica via di salita alla cima. Scesi dunque di pochi metri sul versante Ombrettòla, si taglia la base della cresta presso un terrapieno della guerra e si prendono a risalire per una traccia ex-militare le prime roccette. Nonostante la facilità del percorso, occorre comunque fare attenzione all'esposizione e alla diffusa friabilità della roccia. Si segue la cresta meridionale sulle tracce di vecchi sentieri militari con fittoni di ferro attraversando in costa il ripido pendio roccioso del versante SE in direzione N, su percorso a tratti piuttosto esposto che richiede molta attenzione per il fondo ghiaioso e a scaglie friabili (una scivolata sarebbe fatale..., da evitare con neve o ghiaccio), poi più facilmente per bassi gradini rocciosi e traccia con ometti si raggiunge in 30 minuti la vetta del Sasso Vernàle (3054 m, ometto, h 0,40 dal Passo d'Ombrettòla). Panorama veramente eccezionale sulla vicinissima Marmolada, sulle Cime d'Ombretta, su tutta la Val Contrìn, la Valle di San Nicolò, la Val Franzedàs, le Pale di San Martino e sulle cime dell'Ombrettòla, dell'Uomo e dell'Àuta. Ritorno per la stessa via.
Lasciata l'auto al parcheggio che si trova oltre la malga Boer si imbocca la larga rotabile (inizialmente asfaltata) che prende a risalire con moderata pendenza gli splendidi prati, con fantastica vista sulla testata della Val Cigolè: Cima dell'Uomo, Punta Cigolè, Sasso di Valfredda. In breve si raggiungono le isolate baite di Colcodè, e, dopo aver incontrato l'altra carrareccia proveniente direttamente dal Passo di San Pellegrino, si raggiunge il Rifugio Fuciade (1974 m, h 0,20). Si attraversa il torrentello e si incontra un bivio (segnavia n° 607). Dopo un lungo traverso in costa, si raggiunge un bel ripiano erboso dove scorre il Rio Cigolè, posto alla confluenza nella Val Cirelle (in alto a sinistra) del lungo ed ampio canalone cui fa capo la selvaggia Forcella del Bachèt (2836 m, a destra). Oltre il rio la traccia riprende con ampi e ripidi tornanti per risalire il costone erboso di fronte, con belle vedute sulle lontane Pale di San Martino. Al culmine del costone si raggiunge un pianoro (Pulpito) dove è stato eretto un monumento a tutti i caduti della Grande Guerra. aOra si risale l'arido ed aspro vallone, si trascura la prosecuzione diretta della Val di Tasca (cartelli per Cima dell'Uomo) e si devia decisamente verso destra, per risalire con ampi e ben tracciati tornanti l'ultimo ghiaione che fa capo al largo Passo delle Cirelle (2683 m, h 2,10 da Fuciade). Oltre una piccola conca detritica sovente innevata si apre la vista sull'alta Val Contrìn, con l'elegante piramide del Sasso Vernàle (3054 m) che precede la più bassa cresta delle Cime di Ombretta e la spettacolare parete Sud della Marmolada. Si trascura il sentiero principale, che scende verso il Rifugio Contrìn, per imboccare l'evidente traccia (segni rossi ed indicazione per il Rifugio Fàlier su un masso) che prende a tagliare, con alcuni faticosi saliscendi, le pendici nord-occidentali della Punta Cigolè (2815 m) e della Cima d'Ombrettòla (2931 m). Facendo attenzione ad alcune roccette ed alle lingue di neve, presenti fino a stagione inoltrata, si prosegue in un ambiente lunare, costituito solo di rocce e detriti. Risalito un ultimo valloncello, si raggiunge la sommità di un costoncino che sovrasta di pochi metri il solitario Passo d'Ombrettòla (2864 m, h 1,00 dal Passo delle Cirelle), dal quale appare alla vista il selvaggio Vallon d'Ombrettòla. Da qui ha inizio la vera salita del Sasso Vernàle, che costituisce la più logica via di salita alla cima. Scesi dunque di pochi metri sul versante Ombrettòla, si taglia la base della cresta presso un terrapieno della guerra e si prendono a risalire per una traccia ex-militare le prime roccette. Nonostante la facilità del percorso, occorre comunque fare attenzione all'esposizione e alla diffusa friabilità della roccia. Si segue la cresta meridionale sulle tracce di vecchi sentieri militari con fittoni di ferro attraversando in costa il ripido pendio roccioso del versante SE in direzione N, su percorso a tratti piuttosto esposto che richiede molta attenzione per il fondo ghiaioso e a scaglie friabili (una scivolata sarebbe fatale..., da evitare con neve o ghiaccio), poi più facilmente per bassi gradini rocciosi e traccia con ometti si raggiunge in 30 minuti la vetta del Sasso Vernàle (3054 m, ometto, h 0,40 dal Passo d'Ombrettòla). Panorama veramente eccezionale sulla vicinissima Marmolada, sulle Cime d'Ombretta, su tutta la Val Contrìn, la Valle di San Nicolò, la Val Franzedàs, le Pale di San Martino e sulle cime dell'Ombrettòla, dell'Uomo e dell'Àuta. Ritorno per la stessa via.
Tour Galerie
Tour Karte und Höhenprofil
Minimale Höhe 1871 m
Maximale Höhe 3120 m
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Da Egna-Ora (uscita della A22 del Brennero) si sale a valicare il Passo di San Lugano, da dove si entra in Val di Fiemme. Risalita la valle fino a Predazzo, si prosegue lungo la Val di Fassa raggiungendo Moèna (47 km da Egna-Ora). Di qui si svolta a destra e si risale la Valle di San Pellegrino fino al Passo di San Pellegrino (1919 m, 12 km da Moèna).;
b) Da Pian di Vedoia (uscita della A27 Mestre-Belluno) si raggiunge Belluno, da dove si risale la Val Cordevole fino a Cencenìghe Agordino (47 km da Pian di Vedoia). Qui si imbocca la strada della Valle del Biòis che, attraverso Canale d'Àgordo e Falcàde, raggiunge il Passo di San Pellegrino (1919 m, 18 km da Cencenìghe, di cui gli ultimi molto ripidi).
Dal passo, scendendo per circa 1 km verso Falcàde, si prende una stradetta verso sinistra (ind. per la Baita Flora Alpina) che raggiunge in breve un ponte sul Rio Cigolè nei pressi di Malga Boèr (1808 m, parcheggio).
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