Lasciare l'auto nel parcheggio appena superato la locanda detta “Della Regolina” dopo aver superato la piccola frazione di Moncion (quota 1579 metri). Qui, sci ai piedi, si sale lunga la strada perfettamente innevata e con una salita quasi costante ma non particolarmente impegnativa conduce alla conca di Gardeccia ai piedi del maestoso gruppo del Catinaccio, patrimonio dell'Umanità. Di qui di prosegue e dopo alcuni tornanti e un breve tratto in un rado bosco di pini, si intravede lo sperone di roccia su cui domina il rifugio Preuss. Ora si comincia a salire e per comodi tornanti si arriva su un ampio pianoro dove si sorgono i rifugi Preuss e Vajolet. Dopo un sorso di tè si riprende il cammino in direzione rifugio Principe inserendosi nel canalone centrale della valle per evitare accumuli di neve creati dal vento. Salendo lo stretto passaggio si allarga e a destra si può ammirare la grande parete sud del Catinaccio d'Antermoia. Ultimi balzi e a destra, sotto un riparo di roccia, appare il minuscolo rifugio Principe (quota 2649 metri). Qui l’escursione non è finita. Ora c’è il tratto più ripido (usare i ramponi se la neve è ghiacciata) per arrivare al passo Antermoia (2770 metri). Ora via le pelli si scende lungo il versante sinistro cercando di non perdere completamente quota. Se siete bravi dovreste arrivare sopra il lago Antermoia (non visibile se non come landa bianca). Rimettere gli sci per risalire per circa 60 metri, quota che vi separa dalla forcella della Croda da Lago. Ora ripida discesa in Val Duron. Percorrere il fondovalle fino al rifugio Micheluzzi e di qui scendere a Campitello. Non resta che prendere mezzi pubblici e taxi per recuperare l’auto.