Superato Paneveggio con l'auto si prende il bivio per il Passo di Valles. A quota 1621 m, a sinistra, inizia una strada forestale e c'è anche un esiguo spazio per lasciare l’auto.
Si inizia a salire dolcemente con la larga strada bianca, penetrando in un bellissimo bosco. Ad un bivio si trovano i segnavia per il Lago di Bocche e la malga omonima. Senza considerare la sterrata sulla destra, si prosegue dritti fino ad arrivare al Rio Bocche, che si scavalca con un ponticello, per poi continuare mentre aumenta la pendenza. A circa 1.700 metri di quota, nei pressi di un
tornante a destra, si trovano le indicazioni per Paneveggio e il Lago di Bocche. Si prosegue lungo la strada che si stringe e al centro diventa pavimentata con grossi sassi, tracciato di una vecchia mulattiera di guerra del ’15 – ’18. Si attraversa nuovamente il corso d’acqua scavalcato precedentemente e si continua con curve e tornanti. Superato un tratto quasi pianeggiante segnato ancora da rivi d’acqua, si arriva a un bivio, si lascia sulla destra la strada per la Malga Iuribrutto, ripassando subito dopo il torrente, per continuare comodamente in leggera salita. Dopo una curva la sterrata si porta a fianco del Rio Bocche, quindi, seguendo un segnavia, si abbandona la strada seguita fino ad ora, e si prende a destra un sentiero che costeggia, tenendolo sempre a sinistra, il torrente e si porta fuori dal bosco. Attraversati ampi pascoli
e guadato per l’ennesima volta il Rio Bocche con un ponticello di legno, si supera l’ultima salita che porta su di un vero balcone naturale dove è collocata la malga 45 minuti di cammino). Di qui si continua in direzione del lago di Bocche. Dopo aver guadato il rio Bocche si sale nel bosco seguendo la strada militare che per tornanti supera il primo salto. La strada si fa pianeggiante (si passa vicino al “Bait de le vedele”) poi ci si alza fino a toccare il bel lago di Bocche. Ora c'è un traverso segnato anche da “ometti” di pietra che porta a superare lo spallone dell'Agneleza di Bocche per poi scendere in Val Minera dove si staglia l'obelisco. Si tratta di un manufatto in porfido realizzato a 2360 metri di quota, segno visibile di un cimitero di guerra dove erano accolti parte delle migliaia di soldati caduti sull'inospitale montagna. Dell'esistenza del cimitero resta traccia anche in un articolo di Alcide Degasperi che visitò la zona il 16 agosto 1919. Solo nel 1933 i poveri resti dei soldati, seppelliti sotto poca terra (la montagna è composta da duro porfido) trovarono una idonea sistemazione nell'ossario di Rovereto. L'obelisco, muto testimone di tanto orrore, crollò al suolo negli anni '60. All'interno fu trovata una pergamena con la firma dei due maestri scalpellini in divisa: Giuseppe Cuneo di Genova e Quirino Martignani di Varese. L'obelisco composto da 29 blocchi di porfido e una cuspide di 326 chili è stata ricostruito dalla sezione Ana (Associazione nazionale alpini) di Predazzo.
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Minimální výška 1699 m
Maximální výška 2368 m
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La località di Paneveggio è raggiungibile da Predazzo (valle di Fiemme) percorrendo la statale 50 in direzione passo Rolle. La strada supera la frazione di Bellamonte, costeggia il lago di Forte Buso e arriva a Paneveggio, sede del centro visitatori del parco Paneveggio – Pale di san Martino. Di qui si prende il bivio per passo Valles per raggiungere la piazzola da dove inziare l'escursione.
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