Dal Parcheggio ci si immette sulla pista ciclabile e pedonale che corre parallela al fianco della strada, per poi proseguire in direzione di Canzo e Asso. All’uscita di Asso, si lascia la strada principale e con una deviazione a destra si imbocca la strada per la Valbrona. Arrivati all’ingresso di Visino, in corrispondenza di un caratteristico piccolo ponte in sasso , si lascia anche in questo caso la strada principale e ci immettete questa volta su un marcato sentiero a due corsie che si snoda nel prati puntando in direzione di Candalino. Arrivati alle prime case di questa frazione, si segue ora il corso del torrente e dopo aver attraversato un ponticello e passato accanto ad una limpida fossa recintata e ricolma d’acqua, si ritorna nei prati e si procede sempre verso Valbrona. Si transita in centro paese, per poi scendere in direzione di Onno, ma solo per un brevissimo tratto, lasciando la strada principale nei pressi della Cappella di S. Rocco. Alla destra della cappella, inizia il tratto di strada che conduce al Rif. SEV. Dopo un breve tratto, si incontra una prima sbarra normalmente sempre alzata, la successiva, un poco più a monte, normalmente è sempre abbassata e conseguentemente da qui in poi, si continua a salire senza il disturbo di mezzi motorizzati. Subito dopo la seconda sbarra, quella normalmente abbassata, sulla destra si accede alla mulattiera ed alla possibile variante di discesa su Valbrona. Proseguendo, si arriva in corrispondenza di alcune abitazioni ai lati della strada ed è in questo punto che si intuisce sulla destra una prima deviazione, poi dopo la villetta una seconda deviazione sempre sulla destra, ed è questa ultima, che si dovrà scendere, se si decide per il rientro lungo lo stesso tracciato. Dopo questa precisazione, non resta che continuare la salita verso il rifugio. Alcuni tratti sono molto impegnativi, ma non siamo ancora nei punti più duri. Arrivati all’unico ripiano, si lascia alle spalle il tratto asfaltato e a questo punto ci si pone davanti ad una ripida mulattiera cementata, la pendenza in confronto al tratto precedente non ha confronti. Questo tratto cementato, arriva in alcuni punti a delle impennate oltre il 25% un vero banco di prova e di resistenza alla fatica. Giunti al rifugio SEV, termina il tratto ciclabile, non rimane a questo punto che completare la salita con la bella ed esaltante ascensione a uno dei corni. Il sentiero ai corni, non presenta difficoltà di rilievo, poi lungo un breve tratto roccioso che implica l’approccio ad una semplice e divertente arrampicata si arriva sulla cima del Corno Occidentale (quello di destra), volendo si può salire a quello di sinistra, a voi la scelta.
(Splendido il panorama sull’alto lago)
Discesa
Dal rifugio si torna indietro lungo il tracciato di salita ma solo per un breve tratto. In corrispondenza di una larga carrareccia sulla sinistra la si imbocca e in breve si accede al sentiero di discesa alla Terz Alpe.
Nella prima parte è abbastanza difficile restare in sella ma di mano in mano che si scende aumentano sempre i tratti ciclabili e diminuiscono le difficoltà tecniche. Verso il basso poi nelle prossimità dell’alpe diventa molto divertente e facile. Giunti alla Terz Alpe, altro luogo dove è possibile una sosta ristoratrice, si accede al sentiero che conduce alla Fonte Gajum e Canzo. Giunti a Canzo si rientra al punto di partenza lungo la strada principale e di seguito, imboccando all’altezza del lago del Segrino la strada pedonale che costeggia il lago lungo la sponda di sinistra.
Documentazione Topografica Cartina Kompass. N. 91
Rifugio S E V - recapito telefonico 3385063747
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Como, direzione Lecco – Erba – Longone al Segrino – Parcheggio lago del Segrino
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