E’ da un po’ di tempo che pensiamo di fare il giro del monte Vualt ma come al solito i mesi passano e gli anni pure. Il 10 dicembre ’11 è arrivato il giorno di affrontare il nostro piccolo progetto. Paolo avrebbe voluto continuare la nostra attraversata a tappe da Muggia a San Candido ma lo scavalcamento del rifugio Marinelli non sarebbe stato la cosa migliore da fare in questo periodo dell’anno anche se il freddo non è particolarmente pungente e la neve è ancora molto alta. Partenza da Pradis basso alle ore 07.00 con ancora il buio che ci avvolge ma ormai ci siamo abituati; abbiamo un po’ di rimpianto per le mattine calde della stagione estiva. Saliamo a Pradis alto incontrando delle auto che scendono dal paese e probabilmente portano i loro conducenti al lavoro, non ci fanno invidia. Dalle ultime case inizia a salire con buona pendenza la strada asfaltata fatta dalla Snam per le loro gallerie nella val Alba. Dopo un tornante la strada si immette nella valle aumentando la pendenza passando vicino alla borgata di Riolada e arrivando al parcheggio a circa 1000 metri di quota. Un’altra buona rampa ci aspetta prima di scollinare e scendere per circa 40 metri di dislivello ma che poi vengono abbondantemente recuperati per arrivare al bellissimo terrazzo del rifugio Vualt; anche se non custodito offre un buon punto per rifugiarsi e rifocillarsi (con viveri propri). Abbiamo fatto anche noi una sosta con qualche foto e poi inforcando la bici abbiamo affrontato la rampa finale della strada asfaltata che passa vicino ai ruderi del vecchio ospedale militare della grande guerra. Lasciando la strada che porta all’ultima galleria del metanodotto si scende brevemente sul piazzale antistante a quello che resta dell’edificio citato prima e si segue il segnavia numero 425 con una mulattiera che si restringe trasformandosi in un grande sentiero ma che consente per altri 20 metri di dislivello di stare in sella alla bici. All’ospedale militare dico a Paolo che la discesa che faremo al di la della “Ciase dal Sior” sarà indimenticabile come quella fatta su Stupizza, mi guarda di storto con un “Ti copi”( tradotto dal friulano, se non avete capito: “Ti ammazzo”), non ho mai avuto una grande memoria o forse comincio a fare un po’ di confusione, la cosa comunque mi diverte. Da circa 1330 metri di quota anche se il sentiero è sempre ottimo, le pedalate si fanno rare fino al vecchio ricovero militare trasformato in un’ospitale bivacco con tre cuccette, un tavolo con le sedie e una buona stufa a legna che noi, felicemente, troviamo accesa da una gentile guardia forestale. Siamo avvolti da una fitta nebbia e circondati da una bella brina, peccato perché da qui si gode una vista bellissima sulle cime circostanti, siamo a 1752 metri. Dopo aver scambiato due chiacchiere con la guardia forestale, cambiati gli indumenti madidi di sudore e mangiato qualcosa cominciamo a scendere per il sentiero che scende da Forchiadice. All’inizio si riesce a stare in sella per dei piccoli tratti ma da circa 1400 metri di quota diventa un bellissimo single-trek fino al paese di Dordolla. Tocchiamo le case superiori e incrociamo il sentiero che scende da forcella Vualt per poi prendere un primo ponticello in cemento con i parapetti di tubi. Sempre pedalando si arriva ad un torrente che viene attraversato da un ponte fatto di tavole di legno con a monte un bacino di raccolta d’acqua per alimentare una tubazione in ferro che scende verso valle. Ritorniamo su, prevalentemente a piedi, per circa 100 metri di dislivello fino alla borgata di Virgulins dove troviamo due asinelli uno dei quali ci guarda con aria commiserevole. Abbiamo notato volentieri quest’ultima sfumatura perché, prima di arrivare alle case, Paolo ha voluto affrontare impavidamente l’ultimo tratto di sentiero per far vedere alle innumerevoli persone che ci attendevano (nessuno a parte le due povere bestie) che non eravamo noi a portare le bici ma viceversa. Circa cinquanta metri di sentierino fatto in sella che iniziò blando ma finì ripido e così ci fece appoggiare allo steccato che non servì solo per contenere i due quadrupedi ma anche per far prendere fiato ai nostri polmoni. La strada asfaltata ci riporta con dei saliscendi sulla strada che sale da Pradis alto fatta la mattina presto e poi giù di filato fino all’auto. Il dislivello è di circa 1600 metri però il giro merita veramente di essere fatto.
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Trasa mapa a výškový profil
Minimální výška 373 m
Maximální výška 1736 m
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autostrada uscita "Carnia" proseguire lugo la s.s. pontebbana direzione Tarvisio fino all'incrocio per Moggio Udinese, passato il paese proseguitre lungo la Val Aupa fino all'incrocio per la borgata "Pradis"
itinerario su cartiva "Tabacco" n° 18 - sentiero 425 e poi 422
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Giro del monte Vualt
Da fare ma bisogna avere un buon allenamento. Noi abbiamo misurato 1658mt. di dislivello.
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Da fare ma bisogna avere un buon allenamento. Noi abbiamo misurato 1658mt. di dislivello.