Lasciamo l’auto nel parcheggio della funivia del Monte di Mezzocorona (gratuito nel giorni feriali, a pagamento il fine settimana). Saliamo sulla minuscola cabina che in pochi minuti ci fa arrivare dalla quota 217 metri al piccolo abitato a monte (quota 886 metri). Prima cosa da fare è quella di raggiungere la terrazza panoramica a sbalzo da cui si può osservare un panorama magnifico sulla piana Rotaliana. Ora imbocchiamo il sentiero n. 500 che seguiamo senza problemi ( meglio lasciare la strada quando possibile per evitare il passaggio di eventuali mezzi). Il percorso si muove in un bosco misto seguendo le sinuosità della montagna. La strada costeggia la profonda Val del Piaget e si alza fino al pianoro boscoso della "Plon". Il percorso in diversi tratti, (tutti ben segnalati) lascia la strada forestale per seguire il sentiero. Poco prima di arrivare all'ampio pascolo, nei pressi di una curva, una deviazione (indicazioni) porta a seguire il sentiero "Magia del bosco" che si snoda fra sculture in legno fino ai resti monumentali dell'albero a candelabro. Quasi in maniera improvvisa arriviamo al Rifugio Malga Kraun (m. 1.222). Noi abbiamo continuato il cammino per arrivare a una piccola baita di legno appartenente al gruppo cacciatori di Roverè della Luna. Siamo rientrati per lo stesso tracciato fino alla stazione di arrivo della funivia. Non siamo scesi con la navicella ma abbiamo preferito fare a piedi il grande balzo di roccia per un sentiero molto tortuoso e ripido (n. 500). Si scende andando a sinistra rispetto alla stazione. Dal panoramico pulpito sommitale, dove è posta una grande croce, si comincia a scendere per balze rocciose costeggiando la profonda Val del Piaget. Scendiamo ancora arrivando al capitello di S.Antonio (sosta). Ci sono ancora balze rocciose (Clape de l’asen) che superiamo con numerose svolte. Il bosco si fa più fitto e percepiamo meglio i rumori provenienti dal paese. La strada sterrata incontra una stradina asfaltata (con icone religiose) per poi arrivare al parcheggio della funivia. L’ultima discesa mette sotto sforzo le articolazioni delle gambe. Per chi ha protesi agli arti o soffre di artrosi è consigliabile la discesa con l’impianto.