la partenza è dal parcheggio del palazzetto del Ghiaccio di Asiago dove è facile parcheggiare; ci si avvia verso nord, seguendo le indicazioni Camporovere che si raggiunge su asfalto in leggera salita dopo poco più di 2 chilometri. Appena fatti i due tornanti si inizia a scendere e la strada resta in leggera dicesa fino al 7 km. A questo punto sulla destra troviamo una strada sterrata, molto ben battuta, con indicazione Malga Galmarara. Da qui percorreremo in salita costante ma non inpegnativa, la Val Galmarara, passando il bivio di BasaSenocio dove temiamo la strada principale, Malga Galmararetta e infine Malga Galmara a Mt.1650 ca., dove è possibile rifocillarsi. Fino a qui abbiamo percorso 14 km totali. Al bivio proseguiamo dritti, in direzione nord. Lo sterrato diventa più ostico e iniziamo a salire con pochi tornanti. Appena superato il 18km troviamo un Bivio: qui il tour descritto prosegue a Sx, ma è bene saper che girando a destra ci si troverebbe al 29km del giro previsto con un risparmio di circa 8 km e soprattutto della discesa dal Monte Ortigara che, per difficoltà tecnica e soprattutto per la sacralità del posto, costringe ad un bel pò di strada in discesa molto difficile da fare a piedi. Una volta superato il bivio del 18 km ne troviamo un'altro dove, seguendo le indicazioni per il Monte Ortigara proseguiamo verso dx. Da qui la strada spiana un pò, ma il paesaggio diventa incredibilmente unico: si pedala tra paesi fantasma creati durante la prima guerra mondiale dagli austriaci e ben si capisce perchè l'Ortigara sia considerato Sacro sia dagli Italiani che dagli Austriaci. Dopo una breve discesa si vede finalmente la sommità del Monte Ortigara, sulla cui cima piatta sono posti i due cippi a ricordo delle migliaia di morti della grande guerra, appunto il Cippo Austriaco e il Cippo Italiano. Dalla sommità, da superare rigorosamente e rispettosamente a piedi, si gode di una visuale incredibile, che spazia fino alle montagne Austriache o le dolomiti. Difficile dimenticarsi di un simile spettacolo, spero che usando Panoramio le foto riescano a rendere giustizia a questo posto incredibile.A questo punto si può riprendere il Viaggio, proseguendo per il sentiero che porta al Rifugio Cecchin: il sentiero in questo tratto è molto frequentato da escursionisti a piedi, ed è piuttosto difficile da percorrere. Considerando che la zona è sacra il sentiero va effettato a piedi fino alla chiesetta del Lozze. Da qui in poi si prosegue prima su sterrato e poi su asfalto per campomulo fino a Gallio, da dove si rientra in leggera discesa fino a Asiago
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