Escursione spettacolare ma da affrontare con cautela. Spero che il sentiero sia sistemato al più presto per dare sicurezza a chi lo percorre. Lasciamo l’auto in prossimità del collegamento tra il lago di Santa Massenza e quello di Toblino. Esiste un parcheggio vicino al Giardino delle Spezie, ristorante del luogo. Imbocchiamo il sentiero che costeggia il lago di Toblino in direzione sud. In alcuni tratti sono presenti delle provvidenziali passerelle. Percorriamo la riva destra fino ad arrivare al castello di Toblino. Si tratta di un castello arroccato su una piccola penisola. La sua collocazione ha evidenti motivi di strategia difensiva. Di qui passava l'importante nodo stradale di collegamento tra Trento e le valli del Sarca e del Chiese. Il castello deve la sua fama, oltre che alla bellezza dell'ambiente, alle numerose leggende che ha suscitato. Tra queste una narra il contrastato amore di Aliprando di Toblino con Ginevra, la bella castellana di Stenico. Una notte, mentre Aliprando rincasava cavalcando lungo un sentiero, fu ucciso da Graziadeo di Castel Campo, suo rivale in amore. Ora attraversiamo la strada statale e prendiamo la stradina (sentiero 613 della Sat) e seguiamo le indicazione del sentiero naturalistico Costa di Monte Uliveto. Il viale di cipressi secolari conduce alla casa colonica chiamata "el Molin" che, azionato dalla forza idraulica del rio Val Busa, macinava il grano per il signore e servi del Castel Toblino. La strada sale verso la forra del rio Val Busa, un piccolo canyon scolpito nella roccia, caratterizzata da quattro cascatelle alla cui base l'acqua ha scavato un pozzo riempito da ghiaia e ciottoli. Per visitarlo quando scorre poca acqua è necessario fare una breve deviazione sulla sinistra (cartello). Dopo due tornanti si arriva a un bivio. Noi prendiamo a sinistra e abbandoniamo la strada che continua a salire. Lungo la nuova strada sterrata possiamo osservare formazioni moreniche testimoni dell’azione del ghiacciaio Atesino. A una curva troviamo l’imbocco di una galleria di ispezione della condotta che dall'invaso artificiale di Ponte Pià porta alla centrale idroelettrica di S. Massenza . Ora la strada scende dolcemente. A sinistra troviamo un punto panoramico per ammirare il lago di Toblino, il Castello e la valle del Sarca. Da qui ora la strada diventa un sentiero attualmente chiuso da un recinto di rete arancione. In apparenza il sentiero è percorribile ma ad un certo punto, vicino una parete, il tracciato diventa molto esposto e il cordino d'acciaio è datato. Alcuni chiodi sono saltati e non è quindi affidabile. Chi non ha esperienza di montagna e di percorsi esposti deve tornare sui suoi passi. In condizione di tempo avverso poi il rischio di scivolare aumenta. Passato lo strapiombo il sentiero taglia a mezza costa e si congiunge con quello che porta alla via attrezzata Rino Pisetta. Si scende ancora e si arriva in prossimità del vallo costruito con terre armate a difesa dell’abitato. Fare molta attenzione per deviare sulla sinistra e scendere per un ripido sentiero che poi costeggia un oliveto per arrivare al parcheggio vicino al distributore di carburante. Il percorso continua verso sud. All’altezza della cantina di Toblino prendere a sinistra lungo il marciapiede e superare il torrente sul ponte Oliveti. Subito a sinistra camminare sulla strada interpoderale che dopo una curva sale verso la collina tra i vigneti. Dopo breve salita raggiungiamo una strada asfaltata che va in direzione Nord – Est. La seguiamo poi, con due brevi tornanti perdiamo quotacosteggiamo la roggia (è presente un allevamento di trote) per tornare al parcheggio dove abbiamo lasciato l’auto.
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