Visita a una zona umida in prossimità di passo Carezza. Si parte da Moena percorrendo la strada che costeggia il rio Costalunga (Via Alto Adige) o meglio ancora partire in vicinanza dell’Hotel Romantica. Si cammina in direzione di Pala da Rif e qui si imbocca il sentiero n. 520. Si sale. Dopo 15 minuti arriviamo a Malga Roncac (ristoro). Di qui si continua sul sentiero n. 520 che porta in un bosco fortemente colpito dalla tempesta Vaia. La salita continua fino ad arrivare a “col da la polenta” dove (percorrendo 40 metri a sinistra) è possibile osservare un cippo confinario tra l’antico principato di Trento e quello di Bressanone. Noi continuiamo sul sentiero n. 520 attraversando una zona piuttosto umida. Si segue il cammino per arrivare in una località chiamata Costa Bergousa. All’incrocio con la strada forestale si prende a sinistra per seguirla. Qui non camminiamo su un sentiero Sat (Società alpinisti tridentini) ma su una strada in leggera discesa destinata ai mezzi che operano nel bosco. Seguiamo i suo andamento sinuoso fino a quando una curva a U indica un cambiamento netto di direzione. Qui, sulla destra, c’è un cartello che indirizza al sentiero che porterà al grumo di case chiamato Chiusel. Il sentiero sale zigzagando nel bosco fino a toccare un’area di sosta della SS 241. Nel punto di arrivo trovate un capitello dedicato alla Madonna. Ora dovete camminare per poche centinaia di metri a bordo della strada facendo attenzione alle vetture in transito. Superato Chiusel, dopo la curva, c’è una strada sterrata che scende in un anfiteatro erboso. Non vi dirigete verso la baita ma mantenete la destra per arrivare in una zona paludosa. Questo è il biotopo del Roncon.
Normalmente nei terreni normali, batteri e funghi, responsabili della decomposizione dei resti degli esseri viventi, consentono il riciclo del materiale organico. Nella torbiera di Roncon l’acqua impedisce la respirazione dei viventi preposti alla disgregazione quindi la materia vegetale accumulata con la morte delle piante si degrada lentamente e solo parzialmente. Di qui nasce la torba, un materiale molto ricco di carbonio. La torbiera è un ambiente dove le piante sono molto caratteristiche e spesso esclusive, adatte a vivere solamente in quel luogo, aspetto che rende quell’anonima zona umida in siti di grande pregio. La torbiera di Roncon racchiude una grande varietà di piante erbacee tra cui i caratteristici eriofori (Eriophorum latifolium) che con la maturità del frutto producono all’estremità del fusto dei fiocchi simili a quelli del cotone. Ma l’osservatore attento, in possesso di qualche rudimento botanico, potrà scorgere anche piante carnivore. La torbiera è un ambiente povero di nutrienti perché la decomposizione è lenta e gli elementi presenti nelle piante non ritornano a essere nuovamente disponibili alla loro morte. Alcune specie di piante hanno evoluto strategie per assimilare elementi utili alla crescita direttamente da piccoli animali catturati e lentamente digeriti da succhi digestivi. A Roncon è presente la Pinguicola, piccola pianta dai fiori candidi che possiede alla base una rosetta compatta di foglie dalla superficie viscosa, capace di intrappolare piccoli insetti. Troviamo anche le drosere che hanno foglie tentacolari con all’apice una goccia di secreto adesivo. Le foglie sono dotate di movimento e si richiudono se stimolate meccanicamente. Per il rientro seguire il cammino in senso inverso.
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