Partiamo dalla piazza della chiesa di Panchià (Val di Fiemme). Prendiamo a sinistra per via Ancona quindi giriamo a destra (in salita) per via Costa passando accanto a vecchi edifici della Panchià storica. Attraversiamo il ponte sul rio Bianco e poco sotto giriamo a destra (salita) sulla strada forestale Parti Venzan e poi seguiamo la direzione Ovest verso Tesero. Strada leggermente in salita che poi spiana in un bosco rado, in parte abbattuto dalla tempesta Vaia. Il sottobosco è ricco di erica in fiore anche se siamo in febbraio. Incontriamo un bivio con un sentiero a sinistra che scende con ampi tornanti. L’indicazione è per Tesero. La vista è ampia sulla catena del Lagorai e in particolare sullo stadio del fondo di Lago. Attraversiamo una estesa zona disboscata per poi inoltrarci in un bosco di pini e ricco sottobosco. La strada diventa più ampia e pianeggiante. Con passo svelto raggiungiamo l’abitato di Tesero in prossimità del teatro comunale. Se abbiamo tempo possiamo visitare la chiesa dedicata a Sant’Eliseo (in Italia risulta essere l'unica chiesa parrocchiale intitolata al profeta Eliseo). L'edificio è stato oggetto di numerosi interventi di restauro che hanno cancellato in larga parte il disegno originale del 1134. Sul lato sud (esterno) è visibile la figura di un enorme San Cristoforo. Accanto si trova la preziosa chiesetta di San Rocco edificata nel 1528. Si presenta con una semplice facciata a capanna, coperta da un tetto in legno a protezione degli affreschi. Al centro la figura del Cristo della Domenica. Qui la figura di Gesù appare affiancata da una serie di strumenti comunemente usati per il lavoro nei campi. Nell’affresco sono indicati le attività che non sono permesse nel giorno di domenica. L’interno della chiesa di San Rocco, dalle dimensioni ridotte, ospita un altare ligneo dorato e policromato, risalente al 1613. Le pareti sono state affrescate da un ignoto pittore lombardo. Ora scendiamo sulla statale 48 delle Dolomiti e camminiamo in direzione Panchià. Sulla destra imbocchiamo via Sorasass che si lascia dietro una manciata di case per correre parallela alla statale. Si gode una bella vista sulla valle. Continuiamo e scendiamo verso il fondovalle caratterizzato da ampi prati e qualche edificio rustico. Affrontiamo due curve e poi camminiamo parallelamente al torrente Avisio. Costeggiamo una piscicoltura di trote quindi risaliamo la riva verso Panchià arrivando all’altezza dell’Hotel Rio Bianco. Proseguiamo per poche centinaia di metri e così raggiungiamo il punto di partenza
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Kaart en hoogteprofiel van de tocht
Minimumhoogte 971 m
Maximale hoogte 1173 m
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Panchià si raggiunge la Statale 48 delle Dolomiti da Cavalese (7 minuti di percorrenza). Per chi arriva dalla Valle dell’Adige uscire dalla autostrada A22 al casello Ora - Egna. Prendere direzione Cavalese e risalire in direzione Est. Arriviamo a Cavalese e di qui continuiamo per Panchià. (33 km, 37 minuti percorrenza)
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