Escursione panoramica di fronte alla Marmolada lungo il Viel dal Pan, letteralmente “La via del pane”. Partiamo dal parcheggio di Passo Pordoi e muovendoci fiancheggiando l’Hotel Col di Lana e la Casa alpina del CAI, giriamo poi a destra per imboccare la strada sterrata che porta alla chiesetta alpina. Breve visita ai ricordi dei tanti caduti della montagna quindi saliamo sulla sella del Sas Becè. Continuiamo a camminare sul sentiero n. 601 che non presenta particolari asperità. Il tracciato è pianeggiante con alcune brevi salite e piccole discese. Fare attenzione a non uscire dal sentiero perché l’erba, se bagnata o in presenza di brina, diventa estremamente scivolosa. Ci muoviamo su un terreno vulcanico dove ceneri, lapilli e materiale eruttato da vulcani nel lontano periodo “ladinico” ( Trias-Medio circa 230 milioni di anni fa ) hanno formato rocce di colore nero. Sull’altro versante vediamo il ghiacciaio della Marmolada con sotto il lago di Fedaia. Il rifugio Viel dal Pan offre una terrazza panoramica stupenda. Noi prendiamo a sinistra e ci teniamo in quota per salire sul Sas da Ciapel (2557 metri di quota), che si vede con la sua caratteristica cima. Arrivati alla forcella inizia la salita su terreno fortemente eroso. Qui si notano dei veri canali creati successivamente dagli escursionisti che incidendo la fragile cotica erbosa sulla linea di massima pendenza hanno offerto all’acqua la condizione migliore per creare danni. Sarebbe necessario un intervento tale da creare un sentiero a tornanti con opportune canalette di scolo e, nello stesso tempo, “cicatrizzare” le profonde ferite. Alla base del Sas da Capel cerchiamo il breve canalone (salita di primo grado). Qui è necessario avere pratica alpinistica ricordando che la discesa è sempre più difficile della salita. Dalla sommità si gode il panorama su Arabba e l'Alta Badia, dal Sella fino al Gruppo del Fanes. Spettacolare la visione sul gruppo del Sassolungo. La discesa segue l’itinerario della salita. Viel del Pan (Sentiero del Pane) è così chiamato perché in passato veniva utilizzato dai commercianti del Bellunese per portare la farina con cui fare il pane nelle valli ladine, evitando di passare sul fondovalle.