Bella escursione tra i vigneti della Valle di Cembra alla riscoperta di scorci panoramici entrati nella storia dell'arte. Dal centro di Faver (piazzale della chiesa parrocchiale) si attraversa parte del centro storico del paese seguendo l'indicazione del Sentiero Europeo E5. Usciti da paese si si scende dapprima dolcemente poi in maniera più decisa verso il fondovalle seguendo un percorso chiamato sentiero della Corvaia. Il nome deriva dal francese e indica una prestazione di lavoro gratuito in uso nelle società feudali. Lungo la discesa incontriamo il capitello della Madonna delle Grazie detto anche il capitello dell'Om Selvadech (Uomo selvatico). Si tratta di una figura diffusa nella tradizione delle società alpine e presente con vari nomi. Capriccioso e imprevedibile viveva nella boscaglia e non perdeva occasione per spaventare le donne di passaggio. Ma era anche bonario riservando agli uomini dei doni e dei consigli preziosi: primo fra tutti il segreto dell’abilità casearia, l’arte della conservazione dei principi nutritivi del latte mediante la sua trasformazione in formaggio. E così si arriva al torrente Avisio che ha inciso fortemente il duro porfido. Si attraversa il corso d'acqua sul ponte di Cantilaga, citato per la prim volta in un documento del 1472. Nel 1494 di qui passò anche il pittore tedesco Albrecht Dürer mentre era diretto a Venezia. E' risaputo che il cammino lungo la valle dell'Adige era piuttosto difficile a causa della presenza del corso d'acqua che modifica continuamente la topografia obbligando i viaggiatori a percorrere a mezza costa la valle e cercando soluzioni più dirette e meno imprevedibili nel loro cammino. Del passaggio dell'artista tedesco ci resta uno dei suoi acquerelli in cui ritrae il castello di Segonzano. Dal ponte di Cantilaga si gira a destra e si raggiunge il cimitero di Piazzo. Qui giriamo a sinistra e risaliamo il colle dove sono ben visibile le rovine del castello di Segonzano. Castello abbandonato già nel XVIII secolo è stato recuperato nel 2006 a scopo culturale e ludico. Di qui torniamo al cimitero e attraversiamo il paesino di Piazzo dove si trova il palazzo dei Baroni a Prato, proprietari del castello ma anche dei vigneti della zona. Dal paese si scende sulla strada provinciale per attraversare il ponte dell'Amicizia che ci riporta sull'altra sponda dell'Avisio. Appena superato il ponte a sinistra c'è una strada che costeggia l'Avisio e poi risale tra i vigneti fino a Faver. A causa della pioggia in arrivo abbiamo preferito percorrere la strada statale che purtroppo non ha marciapiede. Fare attenzione se optate per la nostra soluzione.
Галерея маршрутов
Карта маршрута и высотный профиль
Minimum height 527 m
Maximum height 750 m
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Faver si raggiunge da Trento percorrendo da la Lavis la valle di Cembra (26 chilometri che si coprono in circa mezzora) tramite la Statale 12 e successivamente (da Lavis) la SS612.
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