Si tratta di una escursione non molto lunga ma panoramica e di grande soddisfazione. Punto di partenza passo Rolle nelle vicinanze della caserma della Guardia di Finanza. Si sale in direzione della chiesetta e di qui si risale la pista da sci fino ad arrivare al segnavia che indica la direzione del lago della Cavallazza. Si taglia in diagonale il pendio su cui domina l’impianto di risalita (seggiovia della Tognazza). Si arriva agevolmente a graziosi specchi d’acqua preludio di quello ben più ampio e caratteristico (con isolotto) del lago della Cavallazza. Di qui si arriva alla forcelletta (m 2226) da cui si gode un’ottima vita del paese di San Martino e della vallata del Primiero oltre alla vista di parte delle Pale di San Martino. Per il rientro saliamo alla piccola Cavallazza (m 2310), che presenta un torrione roccioso completamente scavato all’interno da caverne, con le aperture sui vari versanti. Continuiamo in direzione del passo Rolle seguendo la cresta (abbiamo evitato il percorso attrezzato con cavi di acciaio). La vista è magnifica. Domina l’imponente mole del Cimon della Pala con la Vezzana, Cima Bureloni, Focobon e Mulaz. Più lontano la Marmolada e Cima Uomo. Cima Bocche, Cima Juribrutto, l’Alpe di Lusia, il forte Buso e poi il Colbricon (grande e piccolo). Lungo il cammino si osservano tracce del fronte di guerra (1915 – 1918). Nei primi anni di guerra tra Impero Austroungarico e Regno d’Italia il fronte della Catena del Lagorai, chiamato dagli austriaci “Fassaner Alpen” o “Alpi di Fassa” a causa di un errore cartografico, ebbe scarsa importanza strategica e gli scontri furono rari e limitati. Ma nel 1916 i piani tattici e il concentramento di truppe italiane trasformarono questo fronte in zona di aspri combattimenti fra truppe alpine specializzate delle due parti. Il Passo Rolle, già caposaldo di linea austriaco, fu occupato dalle truppe italiane della colonna Ferrari (IV Armata) già alla fine del 1915. A nord dello stesso, la cima piatta e trapezoidale del Castellaz fu trasformata dai soldati italiani in caposaldo che fronteggiava le linee nemiche di Paneveggio, del Forte Dossaccio, del massiccio di Cima Bocche. Trincee coperte, resti di baraccamenti e rifugi sono ancora oggi molto evidenti sull’altopiano roccioso che costituisce la cima del Castellaz.
A sud del passo Rolle, Cima Tognazza e soprattutto Cima Cavallazza formavano una formidabile barriera per le truppe italiane risalenti da S. Martino di Castrozza: furono prese solo dopo una lotta dai soldati del reggimento Parma. Dopo l’occupazione della zona e lo spostamento della prima linea verso Colbricon e il fondo valle di Travignolo, nei pressi di Paneveggio, tutta l’area fu fortificata e trasformata in acquartieramento per le truppe italiane. Dopo i fatti di Caporetto, la zona fu abbandonata e le truppe che per oltre due anni vi avevano combattuto, costituirono sul vicino Monte Grappa la prima barriera per la valle del Piave. Arrivati a Cima Tognazza (punto di arrivo dell’impianto) prendiamo la pista e scendiamo verso il passo Rolle riprendendo la traccia seguita in salita.
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