Si tratta di una visita a un'opera straordinaria di ingegneria militare che conduce dalla Bocchetta Campiglia alle Porte del Pasubio' (m.1935)(rifugio gen. Achille Papa) e che consentiva l'approvigionamento delle truppe italiane arroccate sul Pasubio con un arditissimo percorso al riparo dalle azioni nemiche.
E' una escursione di grandissima soddisfazione, un percorso storico che tutti gli appassionati di escursionismo, e a maggior ragione coloro che s'interessano di storia, dovrebbero almeno una volta frequentare. Lungo il percorso numerosi cartelli didattici interessanti illustrano la storia e i dettagli costruttivi della strada. La "strada storica militare delle 52 gallerie" si percorre in ore 3:00/3:30 partendo dal passo di Xomo o raggiungendo (da quest'ultimo) la bocchetta Campiglia.Il dislivello è di circa 800 metri e si percorrono gallerie molto ardite, anche con curve e biforcazioni, ed è indispensabile una affidabile torcia elettrica. L'escursione non è da sottovalutare e non è una passeggiata turistica, pur non presentando particolari difficoltà o pericoli.
Raggiunto il rifugio generale Achille Papa, abbiamo pernottato. Il mattino siamo saliti in direzione dell'Arco Romano e una chiesetta dove un tempo esisteva il cimitero di guerra. Seguendo il sentiero storico tricolore arriviamo alle prime linee italiane (sette croci) e di qui saliamo lungo un ripido versante alla linea austriaca. Tutta la zona e percorsa da gallerie , postazioni, trincee in cemento e in pietra, ricoveri in caverna, insomma un vero museo all'aperto che rende bene l'idea di come doveva essere la vita in quei luoghi. Arriviamo così alla sommita del Dente austriaco e di qui si scende per risalire al Dente italiano. Sorprendente è la ridottissima distanza tra queste due posizioni ! Quello italiano è completamente distrutto dalla mina che gli austriaci fecero esplodere il 13 Marzo 1918 prima che gli italiani facessero esplodere la loro, e le rocce spezzate che ancora disordinatamente coprono il pendio sono una muta e perenne testimonianza di quella tragedia. Di qui si scende in una selletta che prende il nome da un giovane tenente lì caduto, il Ten. Damaggio. Ora si entra in galleria Generale Papa per uscire a Cima Palon (m.2239, massima elevazione del massiccio del Pasubio). Quindi si scende lungo la cresta accidentata per guadagnare la strada sterrata che riporta al rifugio Papa.
Raggiunto il rifugio generale Achille Papa, abbiamo pernottato. Il mattino siamo saliti in direzione dell'Arco Romano e una chiesetta dove un tempo esisteva il cimitero di guerra. Seguendo il sentiero storico tricolore arriviamo alle prime linee italiane (sette croci) e di qui saliamo lungo un ripido versante alla linea austriaca. Tutta la zona e percorsa da gallerie , postazioni, trincee in cemento e in pietra, ricoveri in caverna, insomma un vero museo all'aperto che rende bene l'idea di come doveva essere la vita in quei luoghi. Arriviamo così alla sommita del Dente austriaco e di qui si scende per risalire al Dente italiano. Sorprendente è la ridottissima distanza tra queste due posizioni ! Quello italiano è completamente distrutto dalla mina che gli austriaci fecero esplodere il 13 Marzo 1918 prima che gli italiani facessero esplodere la loro, e le rocce spezzate che ancora disordinatamente coprono il pendio sono una muta e perenne testimonianza di quella tragedia. Di qui si scende in una selletta che prende il nome da un giovane tenente lì caduto, il Ten. Damaggio. Ora si entra in galleria Generale Papa per uscire a Cima Palon (m.2239, massima elevazione del massiccio del Pasubio). Quindi si scende lungo la cresta accidentata per guadagnare la strada sterrata che riporta al rifugio Papa.
Per il rientro abbiamo scelto la strada degli Scarubbi,lunga e monotona ma priva di qualsiasi difficoltà che riporta a passo Xomo
galéria trás
Mapa trasy a výškový profil
Minimum height 1262 m
Maximum height 2277 m
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Si esce dai caselli di Rovereto (nord o sud dipende dalla direzione di avvicinamento) e si prende la direzione di Vallarsa (strada stretta e con molte curve) fino ad arrivare a Pian delle Fugazze (42 minuti). Di qui di scende in Veneto per raggiungere la località passo Xomo (8 chilometri 17 minuti di strada ancora più stretta e piena di buche). Si parcheggia pagando la sosta alla colonnina.
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