L’itinerario parte dal paese di Valda (Altavalle). Lasciare l’auto al parcheggio all’uscita sud del paese (verso Cembra). Prendere Via Chiesa che porta, tra caratteristiche stradine, alla chiesa parrocchiale dedicata alla conversione di S. Paolo. In questo periodo (gennaio) è visibile un fantoccio dalla testa di legno. Un'antica tradizione vuole che la notte dell'Epifania venga appeso sulla colonna della fontana "del Giubileo" il fantoccio di carnevale. Il fantoccio, con la testa di legno, tiene in una mano una chiave e una lanterna per entrare nelle cantine del paese e nell'altra una pignatta da riempire di buon vino. Il martedì grasso si ripete il rito: i giovani del paese prelevano il fantoccio per portarlo in località Croz e bruciarlo. La tradizione sembra voler addossare al pupazzo di carnevale le colpe accumulate dai paesani con gli eccessi delle feste e il rogo rappresenta la purificazione da queste colpe e il ritorno ai ritmi della vita dei campi e del lavoro.
Dalla chiesa si sale sulla strada lastricata di porfido fino alla caratteristica frazione delle Bornie. Qui saliamo verso la piccola chiesetta dedicata a Santa Teresa di Lisieux. Dalla chiesa prendiamo a sinistra in direzione Ponciach dove troveremo subito il resto di una “calcara” luogo dove si otteneva dal calcare la calce viva. Continuiamo e la strada comincia a salire. Intersechiamo una strada forestale ma noi continuiamo in salita sul sentiero seguendo l’indicazione “lovara” cioè fossa, trappola per lupi. Troviamo una nuova strada forestale che seguiamo fino ad arrivare a un caratteristico pino con tre tronchi (vedi foto). Il luogo è indicato anche da un cartello che suggerisce una deviazione sulla destra per raggiungere la torbiera. Qui bisogna salire sul tracciato di una strada che finisce dopo un tornante. Seguiamo, in direzione Nord- Nord Est, la linea di quota dei 1200 metri per un’esile traccia. Questa ci porta in una radura erbosa dove si trovano tre baite. Seguendo la strada che sale dal versante est arriviamo in località Noval (1190 metri) dove si trova edificata la cappella votiva dedicata a San Rocco, eretta dagli abitanti di Valda come voto per essere stati salvaguardati dall’epidemia di Colera del 1855. Continuiamo il cammino, superiamo un piccolo laghetto (lato sinistro in salita). La strada sale per brevi rampe per arrivare al biotopo segnalato da un cartello (presenza di alcune case). A un centinaio di metri un’ampia radura con lago – torbiera chiamato lago di Valda, inserito all’interno della Riserva Provinciale Prati di Monte: una delle aree protette più importanti e suggestive della Rete di Riserve Alta Val di Cembra-Avisio. Per la discesa invertiamo la direzione e scendiamo per la stessa strada fino alla cappella votiva di San Rocco. Di qui continuiamo in discesa seguendo le indicazioni Valda. La gita offre un susseguirsi di ambienti di pregio: dai prati ricchi di specie attorno alle Bornie ai lariceti radi utilizzati come zone di pascolo e fonte di resina, dai piccoli specchi d’acqua alle torbiere in quota.
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Raggiungere Valda.
Da nord si imbocca a Molina di Fiemme la strada che percorre il versante orografico destro della valle di Cembra. Percorriamo per 37 chilometri la strada. (tempo previsto 42 minuti)
Da sud si imbocca la valle di Cembra a Lavis percorrendo la SS612 per 25 minuti. (20 chilometri di strada)
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