L’altopiano delle Pale è un grande “deserto” di roccia che si estende per 50 chilometri quadrati. E' quanto resta del grande ghiacciaio che lo ricopriva, ormai ridotto a una piccola gemma incastonata nella cima Fradusta. Tra pochi anni sarà sciolto completamente visto che a causa dei cambiamenti climatici il ghiacciaio ha subito negli ultimi anni un’impressionante riduzione, ma offre ancora un notevole fascino nel contrasto con la morena circostante e con le ondulazioni rocciose dell’altopiano. Si sale con gli impianti Colverde-Rosetta, e dalla stazione a monte in breve si raggiunge il Rifugio Pedrotti alla Rosetta (2581 m), crocevia dei numerosi itinerari che attraversano l’altopiano delle Pale. A est sono visibili numerosi gruppi dolomitici quali il Civetta, l’Antelao, le Tofane, il Pelmo, mentre il lato nord è costituito dalla catena settentrionale delle Pale, con le sue cime più alte: il Cimon, la Vezzana, i Bureloni, il Focobon, Campìdo e le alte vallate dei Cantoni, delle Galline, delle Comele, di Val Strutt e di Valgrande. Ci si incammina sul sentiero numero707 in direzione sud per circa 30 minuti poi si prosegue con la traccia numero 709 fino al passo Pradidali basso (2658 m un'ora e 10 minuti di percorrenza). Il percorso è tutto un sali-scendi su dune di sassi chiarissimi, quasi bianchi, con il sole che picchia sembra veramente di essere nel deserto (nonostante le temperature siano comunque piuttosto basse). Ad ogni duna che si sale ci si aspetta che il paesaggio muti e invece una volta giunti sul cucuzzolo il paesaggio che si può vedere è come quello di prima, pietra e sassi, unica eccezione il ghiacciaio della Fradusta. I sentieri, eccetto qualche punto, non esistono se non per i frequenti segnavia rossi e gli omini. Si cammina dove si preferisce ma senza perdere di vista il tracciato. In caso di nebbia è facilissimo perdersi! Continuiamo il cammino sul sentiero numero 708 fino al passo Canali (2466 m - due ore e 45 minuti di percorrenza). Ora cerchiamo, sul sentiero numero 707 di chiudere l'anello raggiungendo la forcella del Miel (2520 m 3 ore e 30 minuti di percorrenza). Continuiamo attraversando una serie di cavità carsiche denominate buse di Manna. Qui è stata registrata il 10 febbraio 2013 a 2.607 metri, la temperatura di - 49, 6 gradi. Il valore rappresenta il nuovo record italiano di temperatura minima assoluta. L'eccezionale dato si spiega con la conformazione del territorio: si tratta di una dolina, una conca carsica chiusa dove spesso si formano ristagni di masse d’aria fredda. Continuiamo raggiungendo il bivio con il sentiero numero 707 percorso nella mattinata. Ora non resta che riguadagnare il rifugio Pedrotti alla Rosetta e di qui riprendere l'impianto. E' possibile affrontare anche la discesa a piedi lungo il tortuoso sentiero ma necessitano tempo (due ore) e gambe buone
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Come si arriva. Dalla pianura il tracciato più scorrevole è il seguente.
A13 (Bologna-Padova) uscita Padova Sud oppure Padova Ovest
SS47 della Valsugana (direzione Bassano/Trento) fino a Cismon del Grappa
SS50bis (direzione Feltre/Belluno) fino ad Arten
SS50 per Primiero, San Martino e Passo Rolle
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