Costa delle Troie!! Un nome che suscita strani pensieri per chi ancora non ha avuto la fortuna di ammirare questo scorcio dei Monti della Laga. Si tratta di una parete rocciosa che si estende DAI Preati delle Macchie sin poco sotto il Monte Gorzano (2458mt). Questo anello nasce per caso ed è frutto di un errore del Cinghiale nella pianificazione di un altro e più ampio anello. Oggi, il sottoscritto suino e quel volatile del Papero siamo tornati tra queste montagne muniti di gps per tracciare il percorso. Parcheggiata l’auto davanti la sede del Parco in località Cesacastina, in compagnia di un fedelissimo cane della zona, prendiamo la brecciata che sale verso il Colle della Pietra. La strada è battuta solitamente da pastori (i pochi ormai rimasti a causa del costante spopolamento montano) e da fungaioli incalliti che in queste zone riescono ancora a fare fortuna. Il fondo non presenta problemi ed è percorribile anche se bagnato. Dai 1141mt di Cesacastina lievitiamo dolcemente ai 1300mt delle Piane. Arriviamo ad un bivio dove le segnaletica C.A.I. ci indica a sx sia il Fosso dell’Acero che le Cento Fonti. Ci manteniamo rigorosamente a dx ignorando la brecciata che scende a sx (potremmo anche prenderla per raggiungere ugualmente la Costa delle Troie ma il Cinghiale in passato ha sperimentato sulla propria pelliccia la fatica nel risalire con bici a spalla il torrente che solca il Fosso dell’Acero) pertanto continuiamo sulla strada principale. A quota 1372mt se avete sete basta girare lo sguardo a valle verso dx per scorgere un’ invitante fonte pastorale dalla quale sgorga acqua gelida…è Fonte Cardicci. Poco più avanti ignoriamo anche la brecciata a dx che muore al fosso del Ricognolo. Ad un certo punto giungiamo ai Vercereti (una zona dove insistono dune di argilla modellate dallo scioglimento delle nevi), qui troviamo una sbarra di ferro sulla sx, la oltrepassiamo per percorrere un’antica a scassatissima sterrata che sale inesorabilmente. Penetriamo nella boscaglia che in questo periodo è qualcosa di unico. I colori, le sfumature ed i profumi rendono magici questi boschi che nulla hanno da invidiare ai paesaggi alpini. Il percorso diventa spietato ma sempre pedalabile fino a farci scorgere alla nostra dx La Costa delle Troie. Decidiamo di arrivare fino allo stazzo a quota 1760 mt circa. La sterrata finisce tra i prati e da qui non ci resta che goderci il panorama: lasciandoci alle spalle la Costa, da dx verso sx, ammiriamo Monte Gorzano, Cima della Laghetta, Monte di Mezzo e per finire, sotto i nostri piedi, il Fosso dell’Acero. E’ qui che inizia il divertimento ragazzi! Scendiamo costeggiando il torrente che solca il fosso sfruttando un’evidente ma strettissima traccia. Il Pepero ne sa qualcosa restando vittima di una rovinosa caduta…ma nulla di grave. Il sentiero ci porta leggermente sulla dx ed entra nel bosco. Avete mai provato a scendere vertiginosamente sul letto di un torrente in secca?? Qui potete farlo… (in estate ed in autunno ovviamente a condizione che il fondo sia asciutto). Potevamo noi privarci di questa “chicca” ??!! Certamente no! E allora frenando col culetto su copertone posteriore siamo andati giu sino ad incrociare di nuovo il torrente maestro che scende a valle. Rientrati nel bosco la traccia diventa più ampia e ci permette di spingere a piacimento per la discesa. Mantenendoci sempre a sx giungiamo ad una brecciata, giriamo a sx e velocemente la percorriamo sino a scorgere nel bosco ( stavolta alla nostra dx) la segnaletica C.A.I. che indica Cesacastina. Ed ora giu, sempre più giu nel Fosso dell’Acero… come cinghiali in fuga da una doppietta! Si scende da paura su piacevole fondo misto (prestando attenzione ai canali di scolo delle acque) fino ad arrivare all’antica chiesetta di Maria Maddalena. Svoltiamo sx ed il gioco è fatto!!! Cesacastina e davanti a noi con le specialità gastronomiche di "Zì Marì" ( Bar risorante Monte Gorzano)…tagliatelle con funghi porcini e se siete fortunati un “ciavarra” alla brace renderanno la vostra giornata ancora più indimenticabile. L’anello non è di ampie dimensioni ma consigliamo vivamente di provarlo…come dice l’antico proverbio “nella botte piccola…c’è il vino buono”…ATTENZIONE A NON UBRIACARVI.
CINGHIALE – PAPERO 01/11/2011 CESACASTINA
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