Passeggiata che celebra l’acqua che cura, che plasma e che affascina: dalle Terme di Comano alla profonda forra del Canyon del Limarò lungo vie di comunicazione dimenticate. Itinerario di media difficoltà, con alcuni tratti di salita ripida
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Carte du tour et altitude
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Percorso ad anello: Ponte Arche/Terme di Comano, Villa Banale, Ponte Balandin-forra del Sarca, Comano, Ponte Arche/Terme di Comano.
Lasciata la macchina nel parcheggio nei pressi del ponte coperto, lo si imbocca in direzione del Parco Termale. Il ponte offre un punto di osservazione privilegiato del fiume Sarca, uno dei principali corsi d’acqua del Trentino, che collega i ghiacciai dell’Adamello-Presanella e delle Dolomiti di Brenta al Lago di Garda. Al termine del ponte si svolta a destra, per seguire l’itinerario pedonale che costeggia il fiume tenendosi ai margini del parco. Superato lo stabilimento termale ci si dirige verso la vecchia fonte dove, nei pressi di una cappellal’itinerario piega verso sinistra e prende a salire nel bosco lungo un sentiero sterrato. Dopo un paio di tornanti il sentiero sbuca in un prato, un tavolo con panca invoglia ad una sosta prima di riprendere a salire seguendo una strada sterrata che, dopo un tornante, ci porta sulla strada provinciale che collega Villa Banale al Pont dei Servi. Dopo aver attraversato (prestare attenzione!) si prosegue lungo la ripida strada asfaltata che sbuca a Villa Banale, nei pressi dell’Hotel Bellavista. Si continua verso destra, seguendo il marciapiede, fino a raggiungere un bivio con una strada di campagna, situato poco dopo le ultime case di Villa Banale. Si imbocca la stradina, inizialmente asfaltata, seguendo i segnali bianco-rossi del sentiero SAT 349B e dell’itinerario MTB B4.07, superati due bivi (tenere sempre la strada di destra) la strada inizia a scendere più ripida per diventare infine un sentiero, poco prima di sbucare su un’ampia strada asfaltata che si segue continuando a calare nella valle. La strada termina in corrispondenza di un grande edificio, oltre il quale si continua lungo una sterrata che conduce ad un aereo ponte sulla profonda forra del Sarca, alla sinistra, in basso, si intravede il vecchio ponte Balandin un tempo fondamentale punto di congiunzione fra i due lati della valle. Superato il ponte, tavoli e panche invitano ad una
pausa nella fresca ombra degli alberi, oltre i quali la strada comincia a salire; dopo circa 100 m si arriva ad un bivio, l’itinerario prosegue lungo la strada di destra, tuttavia si consiglia di dedicare del tempo alla breve digressione di sinistra che conduce al vecchio ponte Balandin e a due terrazze panoramiche sul profondo canyon scavato dal
torrente. Tornati sull’itinerario principale si riprende a salire verso sinistra fino all’incrocio con la trafficata strada statale che collega Ponte Arche a Trento (attenzione!), la si segue per pochi metri verso destra fino ad una piazzola sterrata, di fronte alla quale si intravedono i segnali SAT che indicano l’imbocco del sentiero numero 411 e del Sentiero
Frassati (SF) che si andrà ad imboccare. Salendo fra boschi e terrazzamenti abbandonati, l’antica mulattiera giunge nei prati di Bondone dai quali procede come strada asfaltata, si prosegue seguendo le indicazioni del Sentiero Frassati fino ad arrivare al tranquillo paese di Comano. Si attraversa il centro abitato, lasciando la chiesa sulla sinistra e proseguendo lungo la strada principale per circa 100 m fino ad un capitello sovrastato da un ombroso cedro, in corrispondenza del quale si imbocca la strada asfaltata secondaria che scende sulla destra. La si percorre seguendo le indicazioni SAT e MTB B4.12 fino ad un bivio in vista di Poia, dove si svolta a destra, si continua a tenere la destra anche al bivio successivo per giungere ad un maneggio. La strada di sinistra ci conduce alle prime case di Poia e alla strada principale che seguiamo svoltando verso destra; dopo circa 1,8 km si prende una strada sterrata che scende fra i prati, indicata da un segnavia MTB B4.12. Si continua a calare prestando attenzione al margine del bosco alla nostra sinistra, entro il quale si apre uno stretto (ma visibile) sentiero che in circa 15 minuti ci porta a Ponte Arche.
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