Escursione molto tranquilla adatta nel periodo autunnale oppure in primavera quando i meli sono in fiore. Si lascia l'auto nel piazzale della piccola chiesa di Masi di Vigo, a quota 415 metri s.l.m. Qui si sale lungo una strada poderale prima asfaltata e successivamente sterrata. Seguendo la doppia segnalazione (Sat sentiero n. 516A - Frassati e percorso Tor di Visione) si gira a destra e si cammina in direzione sud lungo un ben bosco di faggi. La strada è gradevole e in 40 minuti si arriva a una spianata con punto di atterraggio per elicottero. Si scende in una piccola valle (sella di Tor Visione) e si risale in cinque minuti l'area dove sorgeva l'antico punto di avvistamento. Splendido panorama in direzione Nord - Ovest sulla valle di Non. Ora rivolgersi verso la Piana Rotaliana dove esiste un'altra pedana di osservazione sull'abitato di Mezzolombardo, Mezzocorona e più in su anche Faedo. Noi abbiamo ripreso il cammino seguito in salita (non ci siamo recati alla baita Portolo) e al bivio abbiamo girato a destra per incamminarci verso l'abitato di Vigo di Ton (sentiero n. 516 indicato anche come Frassati). Il percorso, comodo e semi pianeggiante, si sviluppa attraverso ombrosi e densi boschi di faggio a ridosso dei sottostanti frutteti. Noi abbiamo optato di scendere in vista dell'abitato per entrare in paese attraverso la strada carrozzabile. Dopo una breve visita al paese (visibile in alto il Castel Thun che è da visitare) siamo saliti in direzione del campo sportivo dove abbiamo incrociato il sentiero n. 516 che avevamo abbandonato. Osserviamo la forra scavata dal torrente Rinascico ci dirigiamo verso l'abitato di Masi di Vigo. Superato il maso della Pozza e al successivo bivio abbiamo scelto di camminare sulla strada che in leggera discesa porta direttamente al paese.
LA TOR DI VISIONE
E’ edificata da Albertino e Manfredino di Tono nel 1199, a seguito dell’ investimento feudale ricevuto dal vescovo di Trento, Corrado da Beseno. Nel XIV secolo i Tono si trasferirono nel vicino Castrum Belvesini o Castel Thun, a monte di Vigo d’Anaunia, abbandonando Castel Visione; attualmente sono ancora ben visibili alcune parti degli antichi muraglioni.
Si tratta del primo castello posseduto ed abitato dalla nobile famiglia dei Tono, costruito in posizione strategica a presidio dell’antico ponte della Rocchetta che consentiva l’accesso alla bassa e media Val di Non. Esercitò la sua funzione strategica fino al 1333, sostituita in seguito dalla sottostante fortificazione della Rocchetta eretta lungo il versante sinistro del torrente Noce; questa fortificazione fu demolita nel 1810 e sostituita da un forte austriaco nel 1860, a sua volta demolito negli anni ’20, dopo il primo conflitto mondiale.
Il percorso che conduce alla Torre di Visione, localmente chiamato strada romana, ricalca probabilmente l’antica viabilità di collegamento della Valle di Non con la Piana Rotaliana e la Val d’Adige prima della costruzione, ad opera dei Romani, del “Pons Alpinus” mediante il quale fu possibile oltrepassare la forra della Rocchetta; in epoca antecedente, la viabilità di accesso a questa parte dell’Anaunia, non potendo seguire il paludoso fondovalle del Torrente Noce, era stata ricavata lungo il più comodo fianco montuoso in sinistra orografica della valle passando per la selletta sotto la Torre.
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